Credito imposta ricerca e sviluppo – Per le imprese del Sud c’è l’aumento del credito di imposta per ricerca e sviluppo. L’articolo 244 incrementa le percentuali dell’agevolazione prevista dalla legge di Bilancio 2020, in alcuni casi fino al 45%.

Il potenziamento della misura per undici regioni italiane ha l’obiettivo di incentivare più efficacemente l’avanzamento tecnologico dei processi produttivi e gli investimenti in R&S delle imprese del Mezzogiorno.

La nuova e straordinaria misura, prevista dall’articolo numero 244 del decreto legge numero 34 del 19 maggio 2020, è volta a incentivare la ricerca e lo sviluppo nelle imprese del Sud anche, ma non solo, in relazione al Coronavirus.

Credito imposta ricerca e sviluppo: quali sono i progetti ammessi?

Il potenziamento della misura si concentra su specifiche attività che, come da elenco sottostante, fanno apprezzare la tempestività del decreto attuativo, in una fase storica che può vedere le imprese in prima linea per il rilancio dell’economia italiana in un’ottica di sviluppo a 360°: dalla scienza e la tecnica fino alle ricadute nella sfera occupazionale.

Nello specifico sono ammessi i progetti che comprendono almeno una delle seguenti attività:

  • ricerca fondamentale: lavori teorici o sperimentali per acquisire nuove conoscenze dai fatti che si possono osservare;
  • ricerca industriale: interventi pianificati o indagini mirate ad acquisire nuove conoscenze per sviluppare, ad esempio nuovi prodotti;
  • sviluppo sperimentale: l’acquisizione, la combinazione, la strutturazione e l’utilizzo delle conoscenze scientifiche, tecnologiche o commerciali per sviluppare nuovi processi o servizi. In questa categoria rientrano, a titolo esemplificativo, la costruzione di prototipi e la realizzazione di progetti pilota.

Per quanto riguarda i costi ammissibili, le spese devono rientrare in una delle seguenti categorie:

  • spese del personale: ricercatori, tecnici o personale ausiliario;
  • spese di strumentazioni ed attrezzature;
  • costi relativi a immobili e terreni;
  • costi per la ricerca contrattuale, conoscenze e brevetti acquisiti o ottenuti in licenza, oltre ai costi per i servizi di consulenza;
  • spese generali supplementari ed altri costi di esercizio: materiali e forniture.

credito imposta ricerca e sviluppo

Quali Regioni possono accedere alle misure di sostegno nella ricerca e sviluppo?

Nel Decreto Rilancio sono riportate le Regioni in cui le imprese devono operare per poter usufruire dell’agevolazione: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

La conversione del decreto Rilancio (Dl. 34/2020) con legge 17 luglio 2020, ha inoltre comportato l’estensione alle regioni Lazio, Marche e Umbria, ovvero le tre regioni colpite dagli eventi sismici del 24 agosto, del 26 e del 30 ottobre 2016 e del 18 gennaio 2017, della maggiorazione del nuovo credito d’imposta R&S prevista per il Mezzogiorno.

A quanto ammonta la percentuale del credito d’imposta R&S?

Dipende dalle dimensioni delle aziende.

Nello specifico, incidono sia il numero di lavoratori occupati sia il fatturato annuo, in linea con la raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003.

La percentuale del credito d’imposta varia a seconda della dimensione dell’azienda e, in alcuni casi, può raggiungere il 45%.

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