In diversi settori economici è in atto una vera e propria rivoluzione verde per trasportare il nostro Paese verso un’economia sempre più sostenibile e amica dell’ambiente. Non è un caso quindi se tra le missioni del Piano Nazionale Ripartenza e Resilienza emerge quella dedicata alla transizione ecologica dell’Italia.

Accanto al processo di digitalizzazione, che avvierà una modernizzazione strutturale dell’Italia, c’è un altro tema molto importante che non può essere dimenticato: la sostenibilità e il modello dell’economia circolare. Quale sarà il piano d’azione?

Verso la transizione ecologica

Con la missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica“, il Piano Nazionale Ripartenza e Resilienza vuole intensificare l’impegno dell’Italia in vista degli obiettivi fissati dall’European Green Deal, che prevedono la riduzione delle emissioni pari al 55% entro il 2030. La missione prevede la suddivisione in quattro componenti:

  • Impresa verde ed economia circolare;
  • Transizione energetica e mobilità locale sostenibile;
  • Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici;
  • Tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica.

Impresa verde ed economia circolare

Come sappiamo le risorse che le aziende necessitano per produrre non sono infinite, anzi stanno iniziando a scarseggiare. Risulta quindi necessario un cambio di paradigma che porti a sviluppare un’economia circolare in grado di rigenerare le risorse. La transizione ecologica dell’Italia diventa quindi indispensabile.

Il progetto quindi prevede due linee d’azione:

  • Agricoltura sostenibile, che prevede iniziative per la competitività, la riqualificazione energetica e la capacità logistica del comparto agricolo;
  • Economia circolare e gestione dei rifiuti, che si focalizza sull’ammodernamento degli impianti esistenti e la realizzazione di nuovi, sul sostegno ad iniziative per ricavare prodotti chimici e carburanti “circolari” e sul supporto a progetti di decarbonizzazione.

Transizione energetica e mobilità locale sostenibile

Il Piano Nazionale Ripartenza e Resilienza vuole attuare una serie di misure per promuovere la crescita della produzione di energia rinnovabile e dell’uso di idrogeno attraverso il sostegno alla filiera. L’introduzione di misure per la mobilità sostenibile e per migliorare la pianificazione urbana, come ad esempio: realizzazione di smart-grid; installazione di sistemi di ricarica elettrica e vehicle-to-grid, ecc. Per ultimo, una riforma che consideri l’adozione del piano sulla qualità dell’aria per ridurre le emissioni degli inquinanti e dei climalternanti.

Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici

I progetti di efficienza energetica e riqualificazione degli edifici si dividono in:

  • realizzazione di un piano di efficientamento degli immobili pubblici, come scuole, ospedali, riqualificazione degli edifici residenziali pubblici, ecc.
  • potenziamento delle misure relative al miglioramento dell’edilizia privata, prevedendo l’estensione del superbonus edilizio per il miglioramento energetico e l’adeguamento antisismico e relativa detrazione del 110% dei costi sostenuti.

Tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica

Con il fine di migliorare la valorizzazione del territorio, il Piano Nazionale Ripartenza e Resilienza vuole rafforzare la governance del servizio idrico integrato. L’obiettivo principale è quello di potenziare le strutture tecniche a supporto dei Commissari nella progettazione, nell’appalto e nella supervisione di interventi di tutela contro il rischio idrogeologico.

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